15 novembre 2010

Il Taro


 


Una radice molto importante, la più importante di tutti i tempi per i polinesiani.
Essa veniva trasportata nelle migrazioni sia come cibo commestibile che ha una lunga conservazione, sia come seme per essere ripiantato, oggi cresce in tutti i paesi con clima tropicale ed è alla base di molte popolazioni non solo dell’ Oceaniani e dell’Asia ma anche dell’Africa.
In Italia questa pianta è poco conosciuta come ingrediente alimentare, ma viene utilizzata come pianta ornamentale chiamata “orecchie d’Elefante” perchè la forma delle foglie le ricorda.
Nella foto potete vedere sia l’esterno che come si presenta all’interno, il suo colore è di un bianco puro all’interno ed all’esterno marroncino a cerchi alternati chiari e scuri ricoperta da una leggera peluria, è inodore e la sua consistenza è molto dura al tatto.
Dovete fare molta attenzione! infatti questa radice è tossica se mangiata cruda! quindi preoccupatevi di bollirla prima di mangiarla!
Quando la pulite utilizzate dei guanti perchè può causare forti irritazioni!
Una volta cotta acquista la consistenza di una patata vera e propria, ed anche il sapore e la consistenza la ricorda moltissimo, infatti entrambe hanno un sapore “neutro” che si presta alla perfezione a moltissime preparazioni.
Rispetto alla patata però ha maggiori quantità di calcio, quindi è molto indicata per chi ne ha carenza, ha il doppio del quantitativo di ferro, ma meno vitamina C; è ricca di proteine vegetali, vitamine del gruppo B e potassio.
I granuli di amido di cui il taro è ricchissimo sono in dimensione 10 volte inferiori a quelli della patata, rendendolo così molto più digeribile.            

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