23 aprile 2018
Prosegue il mio viaggio in Marocco e questa volta vi porto alla scoperta della produzione dell'olio di Argan. La maggior parte delle coltivazioni della pianta di argan (Argania spinosa)si estendono nel sud del Marocco, in particolare, durante i tour è facile vederle nella zona da attraversare per arrivare da Marrakech ad Essaoira.
Per strada vedrete che ci sono molte indicazioni di cooperative di donne che lavorano i frutti delle circostanti piantagioni di argan. Lavorare l'argan per produrre olio è cosa riservata alle donne che si tramandano i segreti della lavorazione da generazione in generazione, non a caso in dialetto berbero queste donne sono chiamate Targanine (traducibile in donne che lavorano argan).
Solitamente queste cooperative sono aperte alle visite ed hanno un loro shop interno dove è possibile acquistare olio di argan ed altri prodotti a prezzi vantaggiosi.
Il Marocco è uno dei principali produttori di questo prodotto quindi ne troverete molte lungo la strada, vi consiglio di informarvi prima su internet quella che potrebbe piacervi di più.
Come si produce l'olio di argan?
Ovviamente si parte dalla raccolta del frutto. Nella foto centrale qui sotto potete vedere le varie fasi di maturazione: il frutto nasce verde, poi matura e diventa giallo, poi si degrada diventando marrone.
Proprio quando il frutto è marrone viene raccolto e si seguono le fasi successive della lavorazione.
Una piccola curiosità: sapete che le capre sono ghiotte del frutto di argan?
I contadini del luogo portano le capre al pascolo nelle coltivazioni di argan perchè queste mangiano il frutto ma sputano il nocciolo!
Insomma grazie a questo "lavoro" svolto dalle caprette la parte del frutto non va sprecata e la lavorazione del nocciolo è più veloce.
Nel caso in cui, invece, i frutti vengono raccolti con la polpa:
Una donna deve occuparsi di separare il frutto dal seme:
Successivamente altre hanno il compito di rompere la parte legnosa del seme
per ricavarne la mandorla centrale:
Ottenute le mandorle di olio di argan
inizia la lavorazione vera e propria con un mulino in pietra:
Sapete che per realizzare un litro di olio di argan di uso cosmetico occorrono 50 kg di bacche di argan? E per quello da cucina ne servono il doppio!
Una volta ottenuta la pasta è il turno di un'altra donna che
ha il compito di impastare fino a che la parte di scarto non si separa dall'olio:
La parte di scarto della lavorazione è tutta riciclata, difatti, con gli scarti della spremitura vengono realizzati mangimi proteici per gli animali.
Adesso che sapete come viene prodotto l'olio di argan passiamo alla parte culiaria!
Ma sapevate che l'olio di argan può essere anche utilizzato in ambito alimentare?
Qual'è la differenza tra olio di argan cosmetico ed olio di argan alimentare?

Va chiarito che benchè il prodotto di base sia sempre lo stesso, ovvero la mandorla di argan, i due prodotti si differenziano moltissimo e non è possibile utilizzare l'olio cosmetico anche in cucina.
Per la produzione di olio alimentare le mandorle sono tostate, per questo l'olio da cucina ha un colore più scuro rispetto a quello cosmetico.
Questo comporta ovviamente anche una differenza nel gusto che con l'aroma tostato sarà più gradevole.
Come si usa in cucina l'olio di argan?
L'olio di argan è molto utilizzato dai berberi del sud del marocco per cucinare ogni tipo di pietanza, proprio come facciamo noi con l'olio di oliva.
Il suo sapore è caratteristico e sarebbe meglio utilizzarlo a crudo perchè solo così è possibile mantenere il suo aroma intatto e non alterare i suoi nutrienti.
Dalla lavorazione dell'olio di argan però siamo rimasti affascinati anche da un'altro prodotto:
L'amlou, una pasta prodotta con miele, mandorle tostate e tritate finemente ed olio di argan.
Questa pasta ci ha piacevolmente sorpresi.
Ha una consistenza corposa, ricorda la pasta di nocciole ed un forte aroma e sapore tostato.
E' ottima semplicemente spalmata sul pane, per questo è chiamata anche la nutella del Marocco.
Prepararla in casa è semplice ma si devono seguire piccoli accorgimenti:
- il primo è che l'olio alimentare di argan conferisce il tipico sapore: non può essere sostituito.
- il secondo è che le mandorle devono essere tostate bene, quasi marroncine, ma non bruciate.
Una volta procurati olio di argan alimentare, 200 gr di mandorle tostate e 50 gr di miele vi basterà mettere tutto in un mixer da cucina ed azionare fino ad ottenere una crema liscia.

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12 settembre 2017
Benvenuti cari amici, l'articolo di oggi si dedica ad un pasto importantissimo: la colazione.
Una buona colazione si sa, aiuta ad iniziare la giornata con il piede giusto!
Quindi eccovi 4 idee super light con cui fare colazione!
Come prepare i pancake light?
Pesate in uan ciotolina 25 gr di farina (per me macinata a pietra), 20 gr di albune, 20 gr di banana lavorata con una forchetta e 30 gr di yogurt. Lavorate bene il composto ed aggiungete un po' di acqua se occorre per arrivare alla giusta consistenza.
Preparate i pancake su una padella antiaderente senza aggiungere grassi per la cottura.
Una volta pronti serviteli con mezzo cucchiaino di miele colato direttamente sopra o con altro yogurt e frutta fresca o con la marmellata che preferite.
E di seguito ecco le altre idee:
IDEA NR. 1: il sOgno di chiunque sia a dieta: la "NUTELLA"!
come sostituire questa famosissima crema di nocciole e cacao che fa impazzire grandi e piccini?
Semplice: prendete una banana ben matura e riducetela in purea lavorandola con i lembi di una forchetta. Aggiungete due cucchiaini di cacao amaro ed un cucchiaio di latte. Lavorate il composto fino a che non risulta omogeneo poi spalmatelo proprio come si fa di solito.Non si conserva a lungo, per farla occorrono solo 2 minuti quindi è meglio prepararla al momento.
IDEA NR. 2: coppa di yogurt con crema di cacao e cereali
Avrete been cxapito che il cacao mi piace assai. Ma come si realizza questa cremina di cioccolato supre light che ho utilizzato per arricchire lo yogurt?
Prendete due cucchiaini di cacao amaro, aggiungete mezzo cucchiaino di zucchero (io lo ometto) ed aggiungete poco per volta acqua, lavorate il composto ed aggiungete acqua soltanto fino ad arrivare alla consistenza desiderata. Il vostro topping al cacao è pronto.
In una coppa mettete un po' di cremina di cacao, poi 100 gr di yogurt poi completate con il cacao restante e la quantità di cereali concessi per colazione (io 30 gr).
IDEA NR. 3: yogurt allo strudel
Lo strudel per me ha il sapore delle mele cotte e della cannella, ecco perchè quando ho pensato di arricchire lo yogurt con mele cotte con cannella ho subito pensato al famoso dolce.
Spero che queste idee vi siano utili, non mi resta che augurarvi BUONA COLAZIONE LIGHT A TUTTI!Anche in questo caso prepararlo è davvero semplice e le mele possono essere preparate anche la sera prima.Fate mezza mela a cubettini e mettetela in padella con un po' di acqua, mezzo cucchiaino di zucchero (io lo evito) oppure un cucchiaino di uvetta e fate cuocere fino a che le mele non risultano tenere.Aggiungete la cannella a fine cottura, fate intiepidire e serite con lo yogurt.

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2 febbraio 2016
Oggi parleremo di yogurt: come farlo in casa?
Partiamo dal principio: Cos'è lo yogurt e perchè mangiarlo.
Lo yogurt è un alimento ottenuto dall'azione di due batteri (Lattobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus) sul latte.
E' particolarmente sano perchè ricco di calcio, vitamine, proteine e fermenti, è facilmente digerbile perchè contiene meno lattosio e per questo favorisce il buon funzionamento dell'intestino.
Facciamo attenzione però allo yogurt alla frutta che spesso si acquista al supermercato perchè è ricco di conservanti, coloranti, aromi artificiali e soprattutto moltissimi zuccheri aggiunti per contrastare il naturale gusto leggemente acido dello yogurt.
Preparare lo yogurt in casa è davvero facile, soprattutto con l'uso di una yogurtiera (che ha un costo davvero piccolo, considerate in media 30 euro!) quindi eccovi alcuni consigli su come prepararlo al meglio e come aromatizzarlo alla frutta.
Prima di iniziare con la ricetta però vorrei sotttolineare quanto sia economico prodursi lo yogurt in casa, soprattutto se ne siete dei grandi consumatori.
Costo di un vasetto di yogurt da utilizzare come starter : circa 1 euro (prendete quello buono!) - o in alternativa fermenti acquistabili in farmacia per circa lo stesso prezzo.
Latte intero ad alta qualità: circa 1,50 euro
TOT per 7 vasetti di yogurt : 2,50 euro!
E considerate che le volte dopo potete utilizzare come starter un vasetto di yogurt voi preparato diminuendo ancora di più i costi!
Adesso piccoli consigli preliminari sugl'ingredienti:
- lo yogurt: prendetelo intero con la scadenza il più lontana possibile, questo è importante perché più lontana è e maggiore sarà il potere dei fermenti lattici contenuti all'interno del vasetto.
Solitamente durante i rifornimenti i prodotti vengono sistemati secondo la data di scadenza mettendo nella parte posteriore i prodotti con una scadenza più lunga, guardate sempre nella parte interna.
- Latte: sceglietelo ad alta qualità, meglio se intero o parzialmente scremato se preferite uno yogurt meno grasso.Se prendete il latte fresco prima di utilizzarlo dovete portarlo ad na temperatura di 90°C per poi farlo freddare a 40° circa prima di poter fare lo yogurt, in modo da essere sicuri di eliminare i batteri che potrebbero interrompere la reazione. Se prendete latte a lunga conservazione questo passaggio può essere omesso.
- Frutta: sceglietela di stagione e possibilmente biologica.
Per 7 barattolini
14 cucchiaini di yogurt bianco
1 litro di latte intero a lunga conservazione
Procedimento:
- Mettete in ogni barattolino due cucchiaini di yogurt, aggiungete il latte e mescolate bene.
- Chiudete con il coperchio e ripetete il passaggio per ogni vasetto.
- Una volta riempiti tutti sistemateli nella yogurtiera ed azionate a 12 ore se vi piace bello denso, o 9 ore se vi piace meno denso.
- Una volta trascorso il tempo noterete che lo yogurt è un po' liquido, sistemate i vasetti in frigo per almeno 4 ore prima di consumarli così si addenserà da solo.
Una volta pronto come posso aromatizzarlo alla frutta?
Scegliete la frutta che più vi piace, riducetela in pezzi se gradite oppure in purea se preferite e mescolatele allo yogurt. Semplicissimo.
Fate attenzione a non commettere questi errori:
- non mettete la frutta con lo yogurt ancora caldo altrimenti si produrrà troppa acqua di vegetazione,
- non aggiungete la frutta troppo tempo prima anche con lo yogurt freddo perchè otterrete lo stesso effetto acquoso, inoltre la frutta potrebbe ossidarsi ed oltre che al sapore ne risentirebbe anche il colore ne risentirebbe.
Passiamo adesso a quella che è la mia recensione su questa yogurtiera, il modello JG 3525 di Severin.
Parlando di questo piccolo elettrodomestico prima cosa vorrei evidenziare tre punti a favore che per me sono fondamentali:
- La possibilità di dividere lo yogurt in diversi vasetti e non di doverlo realizzare tutto in un unico contenitore;
- Il materiale dei vasetti: il vetro, che permette di poter conservare al meglio la freschezza dello yogurt.
- Il timer: permette di poter impostare comodamente le tempistiche e di non doversi preoccupare di spegnerlo, così anche chi si trova fuori casa potrà comodamente prepararsi lo yogurt.
La yogurtiera permette di preparare 7 vasetti di yogurt contemporaneamente, ed i tappi di diverso colore vi permetteono di poterli ricnoscere facilmente anche una volta "personalizzati" con frutta, miele, frutta secca, spezie etc.
La yogurtiera è facilmente lavabile.
Il coperchio è leggero, in plastica e trasparente così potete controllare l'interno durante l'utilizzo.
Accanto alla manopola di accensione trovate un Qr Code, inquadrandolo con l'apposita app del vostro smatphone sarà possibile scaricare delle ricette, un' idea davvero gentile.
Come vi dicevo, la yogurtiera funziona grazie ad un timer: sarà possibile programmare da un minimo di 5 ore ad un massimo di 15.
Tenete presente che il tempo dipende dalla consistenza e dal grado di acidità che desiderate ottenere.
Una volta scaduto il tempo il led rosso inizierà a lampeggiare lentamente allora lo yogurt è pronto, prima di essere consumato deve riposare in frigo per qualche ora.

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6 maggio 2013
Riprodurre la Nutella è una sfida in cui molte blogger e non solo si sono imbattute, con risultati più o meno buoni.
Non c'è blogger che almeno una volta nella sua vita "bloggeresca" non abbia avuto la sua personale crema di nocciola spalmabile, o almeno che l'abbia nella lista to do.
Questa mia ricetta è fantastica e non lo dico tanto per vantarmi, ma lo dico seriamente, è velocissima, non si sporcano pentole e si usano solo ingredienti sani: provatela!
Tessuti Greengate
Come nasce la mia ricetta?
Partiamo dal principio:
Ho iniziato a studiarmi bene una crema di nocciole, di qualla buona, anzi, buonissima: la nocciolata di Rigoni di Asiago.
Qui tra gli ingredienti si annoverano nocciole tostate, latte, zucchero, cacao, burro di cacao e lecitina di soia.
tutti ingredienti che avevo in casa.
Tutti gli ingredienti sono facilmente reperibili eccetto il burro di cacao che però se non avete vi dirò come sostituire.
Ma che ne dite di passare direttamente alla ricetta?
Ecco gli ingredienti:
Zucchero: 100 gr
Nocciole 150 gr
Latte: qualche cucchiaio
Lecitina di soia: circa 3 cucchiaini
cacao: circa 130 gr
burro di cacao: 20 gr
Note sugli ingredienti:
Zucchero: Sarebbe bene utilizzare dello zucchero a velo: io ho utilizzato lo zucchero di canna e non ho comunque riscontrato problemi.
La dolcezza della vostra crema è comunque soggettiva: se desiderate una crema più dolce vi basterà assaggiarla ed aggiungere più zucchero.
Nocciole:
Devono essere ben tostate in una padella antiaderente per qualche minuto affinchè acquistino il classico sapore e profumo di nocciola.
Potete anche non tostarle se le amate più al naturale, ma io consiglio la tostatura.
Latte:
Potete scegliere tra quello intero o parzialmente scremato o del tutto scremato a voi la scelta, persino latte di soia per gli intolleranti al lattosio.
Cacao:
Potete utilizzare sia quello dolcificato che quello amaro: nel caso in cui lo utilizziate dolcificato potete ridurre di poco la quantità di zucchero.
Lecitina di Soia:
Questo è un grasso che ha la capacità di legare e mantenere legati i grassi con altre componenti liquide: è indispensabile affinchè la vostra crem a resti bella compatta nel tempo facendo si che il latte non si divida dal resto degli ingredienti: contribuirà anche a rendere la consistenza più soffice incorporando leggermente aria.
Burro di cacao:
Serve per dare consistenza alla crema e far si che si mantenga più "compatta".
Se non lo trovate potete sempre sostituirlo con del burro chiarificato (reperibile in ogni supermercato).
Procedimento:
è molto veloce e tutto ciò di cui avrete bisogno è:
un cucchiaio,
un buon mixer
un vasetto di vetro precedentemente sterilizzato in acqua bollente
1. Come prima cosa mettete sul vostro mixer lo zucchero e le nocciole:
2. aggiungete anche il burro di cacao...
3. ed un cucchiaino di lecitina di soia...
4. Azionate adesso il mixer alla massima potenza fino ad ottenere un composto granuloso a questo composto aggiungete 4 o 5 cucchiai di latte e fate andare ancora finchè non otterrete una crema di zucchero, burro e nocciole:
5. Aquesto composto aggiungete poi il cacao...
6. Noterete che il mixer lavorerà con fatica il composto che con l'aggiunta del cacao si indurisce e apparirà simile a questo:
7. quindi fermatevi:
Se il vostro mixer è troppo piccolo per lavorare tutto il composto in un unica volta dividetelo in due parti e aggiungete il resto della lecitina di soia (i due cucchiaini rimanenti) e latte qb (poco per volta) affinchè il mixer lavori bene il composto fino ad ottenere una crema simile a questa:
Potete decidere voi la consistenza: se la preferite più morbida aggiungete più latte (e un po' più di lecitina) se la preferite più densa aggiungetene di meno... questo è il mio risultato:
Dire buona.... è dire poco! :)
Adesso non vi resta che metterla in un vasetto di vetro con coperchio e conservare in un luogo nascosto frigo... finchè dura!

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10 settembre 2012
Se mi seguite da un po' sapete quanto io sia affascinata da altri tempi, del medioevo e dagli anni 50 in particolare.
Dai, ammettiamolo... gli uomini erano davvero uomini e le donne davvero donne, i principi erano sani e tutti, con meno cose di oggi, vivevano meglio di noi.
Il punto è che qualsiasi cosa vecchia mi affascina, mi vengono gli occhi a forma di cuoricino e inizio a sognare...
Mi basta entrare in una casa con un vecchio pavimento per pensare a chissà quante persone l'avranno calpesto prima di me, a quante cose "hanno visto" quelle mattonelle, a quante scarpe le avranno calpestate tutte diverse cambiando con il corso degli anni.
Mi basta vedere un castello anche da lontano per immaginarmi la vita dentro le mura con signore ben vestite a chiacchierare e bere thè e cameriere che corrono indaffarate da tutte le parti, cavalieri a cavallo... e poi, dai, un pizzico di romanticismo c'è sempre dovunque ci sia un uomo a cavallo con un mantello ;)
Vedo un vecchio oggetto e mi innamoro pensandolo nelle mani di gente del tempo, immaginandomi i loro gesti e la loro vita.
Quando entro nei negozi di antiquariato, più confusionari sono e più mi piacciono, ci resterei anni (sono l'incubo del mio fidanzato, infatti), l'odore delle cose vecchie per me è odore di vite passate, di abitudini, di storia: ecco: le cose vecchie per me sono la storia.
Ma vi ricordate quando sono andata alla reggia di Caserta e mi immaginavo di essere Maria Antonietta?.. Che poi ha fatto la sua finaccia poverella, magari è meglio essere me... ! eheh
Molte volte non mi ritrovo nel mondo moderno: per esempio: sogno un uomo che stenda il mantello sulla pozzanghera ma mica posso chiedere al fiancè di mettersi un mantello (!) nè tantomeno di stenderlo in una pozzanghera... oddio al pensiero mi vien da ridere, speriamo non lo legga! eheheh :D
Così quando qualche giorno fa ho visto un offerta su Groupon per una locanda in stile medievale non ci ho pensato due volte ed ho comprato il coupon: con 29 euro ho preso una cena per due.
Oggi come oggi andare a cena costa... io son sincera, spesso rinuncio per risparmiare un po', ma da quando ho scoperto questa bella cosa ogni mese partiamo alla scoperta di un posto nuovo e ci fermiamo li a cena con il coupon :)
Io prendo raramente coupon per posti vicino casa... preferisco fare una o due orette di macchina, passare un bel pomeriggio per poi fermarmi a cena.
Poi, ormai il tato è diventato il reporter di turno e con il suo iphone si diverte a fare foto a destra e a manca: quindi di ogni cena fuori da oggi avrete la mia recenzione e il reportage del tato, ne siete felici? :D
La ricetta di oggi è nata dall'ispirazione del dolce della cena che abbiamo fatto alla Locanda di Braccio Fortebraccio in provincia di Perugia.
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14 gennaio 2012
Ad onor del vero sarò sincera. è molto difficile se non impossibile ottenere con ingredienti sani la stessa consistenza del ripieno della kinder fetta al latte, per la quale occorrerebbero latte in polvere e latte condensato che ho preferito non usare.
Ho visto che ci sono molte persone che per guarnire la kinder fetta al latte home made utilizzano semplicemente panna dolcificata con del miele ma la soluzione a dir il vero mi soddifa ben poco, io per sempio, non amo molto la panna. dopo poco mi risulta stucchevole.
Ciò che cercavo era una vera e propria crema.
Ho trovato molte versioni di questa crema con la farina, ma anche l'utilizzo della farina nelle creme non è che mi piaccia un gran chè, quindi ho modificato leggermente questa ricetta di Morena.
La consistenza è quella di una crema molto liscia e delicata, non ricorda la panna da montare: ed era cio' che cercavo ^_^
.... vederete cosa ne ho fatto!!
non vi resta che provarla!
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5 ottobre 2010
Uva fragola rimasta dopo la torta: circa 200 gr ... troppo pochi per una marmellata... e adesso? potrei optare per questo sciroppo qui.. che di occhio me ne faceva un gran tanto... ma diciamo le cose come stanno.. la volevo utilizzare in un altro dolce!
Il prossimo anno son sicura che toccherà allo sciroppo - quando magari avrò un pò più di uva fragola a disposizione :D -
Ma cosa farne di questa? bèh mentre la stavo lavando mi è venuta in mente l'idea! avrei potuto farne una salsina dolce da congelare in vista di occasioni speciali... chissà che fine farà :D bèh lo saprete prestissimo!
per realizzarla non occorre neppure una vera ricetta, ho semplicemente pulito l'uva fragola - 200 gr- e privata dal raspo.
A questo punto l'ho messa in una pentolina a fuoco dolce schiacciandola con una forchetta.
Ho fatto sobbollire per circa 7 minuti prima di aggiungere 3 cucchiai di zucchero.
Ho passato poi il tutto in un setaccio a maglie fine cercando di smuovere il più possibile le buccie in modo che cadesse la maggior quantità di coulis possibile.
Io a questo punto non avendo voglia di sterilizzazioni ho optato per la strada più semplice: ho aspettato che si raffreddasse e l'ho congelata, ma è possibile come vi ho detto prima anche metterla sottovuoto in un barattolo di vetro.
a voi la scelta su come conservarla e... su come mangiarla!!!
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13 giugno 2010
E finalmente anche io assaggio questa "benedetta" crema!
Son circa 6 mesi che la punto e preciso oggi (dopo aver detto ieri che mi mettevo un pò in riga in vista della prova costume) decido di fare questa crema... ma com'è che le cose ci decidiamo a farle sempre durante la dieta? bah..
Comunque è spettacolare.
dolce ed asprina.. dalla consistenza delicata ed il profumo intenso...
Ottima anche per dolci.. ma servirla semplicemente così in un bicchierino con sopra un pò di cacao amaro e una fogliolina di menta.. mi è sembrata la soluzione migliore ( certo che la prossima volta troverà impiego in una torta al limone che mi voglio inventare non appena finita l'estate ;) ) così da poterla assaporare.
E poi ho una vera passione per i bicchierini... quindi... :D
Senza contare che la mia coscienza si sentirà meglio pensando di averne mangiata un misero bicchierino :D
Scherzi a parte la ricetta che ho utilizzato io viene direttamente da questo bellissimo sito inglese: joy of baking, vi metto il link alla ricetta tradotta per chi come me di inglese ne sà e non ne sà ;)
Non ho fatto altro che spolverarla di cacao come detto prima e guarnire con foglioline di menta ed uno spicchietto di mandarino cinese.
Presto (magari per la torta) da provare la versione senza burro di AAA accademia affamati affannati, Ecco il link anche per la "lemon curd senza burro".
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20 maggio 2010
Una delle tante ricette che ho sempre voluto provare da quando ho aperto il blog è sicuramente questa.
Descritta come la crema più goduriosa del mondo non ho saputo proprio resistere...
Addirittura c'è chi dice che è anche migliore della nutella... e per battere la nutella ce ne vuole è...
Quindi eccolo qui: vi presento il mio dulce de leche alias dolce di latte un tipico dolce argentino che ricorda moltissimo la crema mou.
Confesso cheesistono due modi per poter fare questo dolce: uno si tratta di prendere del latte condensato in lattina e farlo bollire in pentola a pressione 30 minuti dal fischio, un'altro invece è quello lungo, quello che ti fa dire " ma perchè non mi son comprata il latte condensato così a quest'ora mi riposavo..." ed io ovviamente ho scelto la seconda maledicendomi per tutte le due ore che ci ho impiegato.
Il punto è che ho la possibilità di prendere del latte crudo dove abito, assendoci un distributore automatico 24 ore su 24 davanti casa di un contadino... quindi ho pensato che il risultato sarebbe stato migliore.
Non ho pensato che non conoscendo il risultato con il latte condensato non posso fare una comparazione su cosa sia meglio :) e va bèh intanto ho avuto l'onore di assaggiare questo dolce che è a dir poco fantastico.
Anche se ve la devo dire tutta è divino il primo cucchiaino, buono il secondo e stuccoso il terzo... credo però che la goduria che regala anche solo quel cucchiaino valga la pena del tempo impiegato ;)
Non la pensa come me, invece, il mio fidanzato che se la mangerebbe tutta continuando a dire "ma quanto è buona! sembra la crema che si trova dentro i twix!!"
ma ecco come l'ho preparata :)
- Pubblicato da: Erica Ferreri 7 Commenti
About me

Appassionata da tutto ciò che ruota attorno al cibo, nel 2008, decide di fondare Ogniricciounpasticcio.com
Fermamente convinta che cucinare sia prima di tutto un atto di amore e che la convivialità sia un aspetto fondamentale del nutrirsi, adora cucinare per gli altri e condividere le sue ricette.